Gaeta
sorge sul promontorio nel Tirreno e si protende nel golfo omonimo. Trae il nome da Cajeta, nutrice
di Enea, secondo la leggenda ivi sepolta, oppure da Kaiadas (cavità) secondo Strabone. Antico porto di
Formia fu luogo di soggiorno del patriziato romano (lo testimoniano i resti di numerose ville).
Nei secoli IX-XI fu ducato autonomo battente moneta (il follaro), e in seguito fu sotto
la dominazione normanna prima, borbonica poi. Rifugio di Pio IX (1848-49) e
dell'ultimo Borbone (1860-61) subì ben 14 assedi nel corso della sua lunga storia.
E' stata sempre divisa nei due nuclei di Gaeta medievale (S. Erasmo)
e il borgo di Gaeta (Porto Salvo), che fu anche comune autonomo col nome di Elena
nel 1897-1927, e che ancora oggi costituiscono, insieme alla più moderna zona
di Serapo, i più importanti quartieri cittadini.
I monumenti principali sono: il Duomo dei SS. Erasmo e Marciano,
patroni della città, (XI secolo) con annessa la Cripta, il Campanile
arabo-normanno , simbolo di Gaeta, ed il Museo Diocesano;
il Museo del Centro Storico Culturale dove è custodito lo Stendardo
di Lepanto, simbolo della vittoria cristiana contro la flotta turca
risalente al 1571; la chiesa della SS. Annunziata (XIV secolo)
con opere pittoriche di Sebastiano Conca, Luca Giordano e, nella
attigua Cappella d'Oro, di Criscuolo e Pulzone.
Proprio in questo luogo nel suo esilio gaetano,
Pio IX ebbe la rivelazione del dogma dell'Immacolata Concezione; le antiche chiese di S. Lucia e San Giovanni a Mare (XII secolo);
il Castello, originario dell'VIII secolo, ampliato e modificato più volte, è composto dalla parte angioina (il famigerato carcere militare) e quella aragonese più in alto;
più recente (1850) è la neogotica chiesa di S. Francesco, sorta peraltro su un nucleo originario molto più antico, ed oggi in restauro;
il Mausoleo di Lucio Munazio Planco, posto alla sommità dell'area protetta di Monte Orlando, facente parte del Parco regionale
"Riviera di Ulisse", è un suggestivo monumento funebre alto 13m
per 30 di diametro risalente al I secolo A.C.; infine il Santuario della SS. Trinità dov'è visibile una voragine che la tradizione popolare
vuole si sia aperta alla morte di Cristo con all'interno anche
la Cappella del Crocifisso (XIV sec), costruita su di un masso incastrato nella spaccatura, e la Grotta del Turco.
Anche le bellezze naturali ovviamente non mancano: oltre alle già citate area protetta di Monte Orlando (con l'Oasi Blu meta costante di
appassionati di fondali marini), Montagna Spaccata e Grotta del Turco, ci sono tutte le spiagge per cui è giustamente famosa Gaeta: quelle cittadine di Serapo
(1,5 Km di finissima sabbia gialla)(foto 17) e di Fontania (con resti di villa romana), e le altre sulla costiera in direzione Sperlonga come l'Ariana (foto 18),
l'Arenauta (di una bellezza selvaggia)(foto 19), San Vito (autentico gioiello) e Sant'Agostino, tutte frequentatissime nella stagione balneare.
Gaeta è ricca di feste popolari: il 2 giugno la festa dei patroni Erasmo e Marciano con Gaeta medievale che si chiude al traffico e si riempie di bancarelle e giostre;
la stessa cosa accade alla zona di Porto Salvo la seconda domenica d'agosto con la festa e la processione a mare della Madonna di Porto Salvo; festeggiati anche
S. Anna il 26 luglio (zona della Piaia) e i SS. Cosma e Damiano il 26 settembre; e infine a San Silvestro l'augurio di Buon Anno viene dato dai gruppi musicali dei
"Sciusci" che percorrono le vie centrali intonando canzoni augurali.
Prodotti tipici sono le famose olive di Gaeta che producono un finissimo olio, tutte le specialità culinarie legate alla tradizione contadina e
marinara della città, tra le quali spicca naturalmente la "tiella", sorta di pizza tonda imbottita con i più svariati prodotti nostrani di mare e di terra.
Interessanti sono anche le escursioni che partendo da Gaeta possono raggiungere i principali centri limitrofi: Formia, con la Tomba di Cicerone, la villa di Mamurra,
le chiese di S. Erasmo, San Giovanni e S. Maria della Noce, la Torre di Mola, il Museo Archeologico Nazionale e l'area protetta di Gianola e monte di Scauri; Itri,
con il Castello medievale, il Museo del Brigantaggio (Fra' Diavolo era nativo di Itri) e il Santuario della Madonna della Civita; Minturno, con i resti della città
romana di Minturnae, il Castello baronale e la chiesa di S. Pietro; Fondi con il Castello, il Duomo di San Pietro e le chiese dell'Assunta e di San Francesco; Sperlonga,
con la Villa e la Grotta di Tiberio, il Museo Archeologico e la chiesa di S. Maria di Spelonca; Terracina, con il Foro Emiliano, il Capitolium, il trecentesco Palazzo Venditti,
la Torre Frumentaria, il Tempio di Giove Anxur e la Cattedrale di San Cesareo; il Parco Nazionale del Circeo, con il suo magnifico promontorio, il lago di Sabaudia e la cittadina
di San Felice. Facilmente raggiungibili, via mare da Formia, sono anche le isole pontine (Ponza, Ventotene, Palmarola, S. Stefano, Zannone).